Nella giornata di ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Grosseto hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a carico di quattro persone, tre uomini e una donna, con l’accusa, a vario titolo, di rapina aggravata, lesioni personali, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è scattata all’alba di ieri, quando i militari di Grosseto si sono portati in forze nella provincia di Perugia, dove i soggetti destinatari della misura erano stati rintracciati, dopo un’attività specifica di ricerca. All’operazione hanno partecipato anche i Carabinieri di quella provincia, che hanno dato man forte e supporto logistico ai colleghi grossetani. Uno dei quattro indagati, invece, è stato individuato e rintracciato, nella stessa mattinata di ieri, nei pressi di Viareggio (Lucca).
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Grosseto, aveva preso le mosse da una violenta aggressione, accaduta circa due mesi fa, a seguito della quale due soggetti stranieri erano stati accerchiati e brutalmente pestati. Gli stessi avevano subito fratture agli arti e varie ferite da arma da taglio. Successivamente all’aggressione, una vettura, che poi si scoprirà condotta dalla donna arrestata, li aveva scaricati davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Grosseto. Le indagini erano partite proprio dall’ingresso dei due soggetti presso il locale nosocomio. Ebbene, si riusciva a ricostruire un quadro indiziario solido, che permetteva di comprendere che sarebbero stati proprio l’uomo e la donna raggiunti dalla misura ad organizzare e attuare l’imboscata ai danni dei restanti due. Al pestaggio avrebbero partecipato anche altre persone, allo stato non identificate. Le vittime, tuttavia, una volta giunte in ospedale, avevano fornito una versione dei fatti apparsa sin da subito reticente e mendace. I due, sicuramente a conoscenza delle identità dei loro aggressori, avevano fornito una ricostruzione dei fatti non credibile, non menzionando neanche che, contestualmente all’aggressione, era stato loro sottratto un quantitativo di oltre mezzo chilo di cocaina (circostanza emersa nel corso delle indagini). Le attività di indagine hanno fatto emergere che l’aggressione sarebbe stata legata allo spaccio di sostanze stupefacenti e, in particolare, a divergenze sorte fra i due soggetti aggrediti e il terzo uomo raggiunto dal provvedimento cautelare. Inoltre, è emerso come i due aggrediti, dietro la minaccia di fornire agli inquirenti i nominativi degli aggressori, avrebbero estorto una consistente somma di denaro a quest’ultimo. Veniva altresì riscontrata una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo cocaina e hashish, che sarebbe stata gestita dal promotore ed esecutore della rapina, con la decisiva compartecipazione della donna. Attività afferente a delle ingenti quantità di cocaina e hashish.